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:: Alcara li Fusi » La storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Alcara li Fusi è un comune di circa 3000 abitanti situato nella parte Centro settentrionale della Sicilia, a 398 m s.l.m., tra possenti massicci rocciosi che con un forte pendio scendono verso la sponda destra del fiume Rosmarino che sbocca nel Mar Tirreno tra Sant'Agata di Militello e Torrenova.
I paesi confinanti sono: San Marco d'Alunzio a nord- ovest, Longi a nord- est, Cesarò a sud -est, San Fratello a sud, Militello Rosmarino a ovest, e verso il mar Tirreno Sant'Agata di Militello.
Non esistono molte testimonianze storiche sulla cittadina, tuttavia sappiamo che nel 1072 fu donata dal Conte Ruggero al Vescovo di Troina e dal 1090 al 1812 fu un possedimento dei Vescovi di Messina.
Il nome del paese potrebbe derivare dal greco "Alchar" che significa fortezza oppure furono i nuovi conquistatori arabi a dargli il nome Al-Qarah, che significa il quartiere, mentre l'appositivo Li Fusi ha origine dalla produzione di fusi tipica della zona, usati anticamente per filare la lana, il cotone e la canapa.
Le origini di Alcara risalgono al XII sec A.C. epoca in cui sembra sia sorto il primo nucleo dell'attuale cittadina .
Plinio e Dionigi d'Alicarnasso narrano, infatti, della fondazione del paese da parte di Patrone, un greco natio della città di Turio, in Magna Grecia, detto dunque Turiano, al seguito di Enea, dopo la distruzione di Troia, che che sbarcato nel tratto di spiaggia che va da Acquedolci a Sant'Agata Militello, con molti suoi compagni, si diresse verso l'entroterra dove trovò un luogo ricco di sorgenti e riparato dai venti. Vi costruì un castello, da lui detto Turiano, dove prese dimora, costituendo il primo nucleo del borgo Turiano poi divenuto Alcara.
Nell'anno 885 circa, i Saraceni, che occuparono e distrussero la città di Castro, presero anche il Castello Turiano senza distruggerlo giacchè, per la sua posizione e solidità, fu utilizzato come fortezza. I Greci di Castro e di Dèmina, andarono ad ingrossare l'abitato di Turiano che così divenne una città abbastanza importante per l'avvenuta fusione dei territori e delle popolazioni di tre civiltà diverse. Cessato il dominio Saraceno e affermatasi la dinastia Normanna, l'intero abitato assunse il nome di "ALCARA", e poiché era compreso della "Valle Demona", si chiamò "Alcara Valdemone". La denominazione rimase fino all'anno 1812 poiché una legge Borbonica soppresse le vecchie circoscrizioni amministrative delle tre valli di Noto, Mazzara, e di Demona istituendo ufficialmente l'attuale nome di "ALCARA LI FUSI" poichè allora fioriva l'industria dei "fusi" per filare la lana, la seta e il lino. Altre pagine di storia furono scritte il 17 maggio 1860, in occasione dei moti rivoluzionari che fermentavano la Sicilia con scontri tra contadini e signori e preludevano lo sbarco di Garibaldi e la sua marcia nei Paesi Siciliani.
A nord del paese si stagliano quasi a picco le rocce calcaree che continuano verso oriente col Monte Crasto che è alto 1300 m e le imponenti rupe del Calanna dove si trova il nido dell'Aquila Reale, tutti massicci imponenti dei Nebrodi.
Dopo Calanna si osservano i monti Pizzo di Moele, Gazzana, Scafi, Mangalaviti e territori di Scavioli e Trombetta che sono ex- feudi oltre ai quali vi è l'altopiano Miraglia e la vetta di Monte Soro (1847 m).
Da ammirare ci sono la Grotta del Lauro, cavità carsica posta sulle Rocche del Crasto, caratterizzata da un ampia camera d'ingresso dove sono visibilia stupende e grandi stalattiti e stalagmiti.
Il territorio ricco d'acqua pura fa della cittadina un centro prevalentemente agricolo, le colture principali sono i cereali, la frutta, le olive, gli agrumi, le nocciole e i legumi. Si registra anche la presenza di allevamenti bovini, caprini, suini ed equini.

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